La Terra di Mezzo
I bambini della scuola dell’infanzia Cantalamessa di Bologna passano molto tempo fuori, all’aperto, soprattutto in giardino, ma anche attraverso uscite sul territorio sia in zone naturali come il Parco di Villa Spada, sia in contesti più urbani della città.
Stare fuori presuppone ovviamente una buona organizzazione e adeguate attrezzature, soprattutto per fronteggiare il freddo, la pioggia o il fango…
Stare fuori presuppone anche un lavoro educativo centrato nel sostenere i bambini a gestire il prima e il dopo l’uscita: vestirsi, decidere “quanto” coprirsi in base al freddo (percepito e reale, che non sempre coincidono!), svestirsi e riporre le proprie cose nel posto giusto, ma anche ogni tanto sistemare e pulire l’attrezzatura della scuola, come ad esempio, il lavaggio dei pantaloni antifango.
La scuola Cantalamessa è un edificio che di per sé poco si adatta (per il suo passato di abitazione famigliare) a tenere in così forte connessione le esperienze dentro e fuori: è su due piani e ha una sola uscita sul giardino, che coincide con l’uscita generale della scuola.
Ci sono voluti diversi anni di sperimentazioni e organizzazioni diversificate per rendere fluida e praticabile questa scelta educativa.
E così è nata la TERRA DI MEZZO. A partire da un’intuizione della maestra Ilaria, il gruppo di lavoro ha raccolto l’idea e ha trasformato uno spazio fino a quel momento polifunzionale (e quindi, come spesso avviene, sottoutilizzato) in uno spazio completamente attrezzato a contenere gli indumenti dei bambini: giacche, stivaletti, panta antifango… e soprattutto ad accogliere tutti i gruppi che via via si devono preparare per l’uscita fuori o si risistemano per l’entrata in sezione.
E’ qui che si realizza una reale continuità tra dentro e fuori e si svolge il lavoro educativo quotidiano di accompagnamento dei bambini per il raggiungimento di una buona autonomia personale, uno degli obiettivi prioritari del curricolo per la scuola dell’infanzia.
Nella terra di mezzo i bambini trovano lo spazio e il tempo giusti per muoversi, per trovare il proprio posto e gli indumenti personali, per iniziare l’esperienza all’aperto.
E così pure la terra di mezzo è in grado di ri-accogliere il gruppo dopo le attività all’esterno e di ricreare uno spazio e un tempo giustamente distesi per consentire al corpo e alla mente dei bambini di riposizionarsi e iniziare le attività all’interno.
Creare continuità tra dentro e fuori significa infatti, dal punto di vista dell’esperienza psicofisica, poter accompagnare i bambini nel passaggio da attività all’aperto (in cui predomina il movimento, la scoperta e l’imprevisto, maggiore libertà e spontaneità), ad attività all’interno (dove viene richiesto un maggiore contenimento fisico, l’ambiente è più ristretto e si realizzano di norma attività più riconoscibili).
Per questo riteniamo che ogni scuola che lavori all’aperto deve poter scoprire la propria “terra di mezzo”, come spazio pensato e progettato a contenere non solo giacche e stivaletti, ma prima di tutto un’esperienza educativa ricca, complessa e diversificata.
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